Concrete

Ricordi sonori non attutiti mi calmano, tempesta non inquieta oltre eppure brivido caldissimo spinge a calma riflessione, misurato movimento e considerazione che paure perenni cicatrici senza dolore ma all’occhio presenti se giusto angolo, se decisa voglia di scoprire, un po’ imparare, molto interesse, qualche morboso avvicendare di voglie.
Puo’ forse prima immagine essere assenza di luce, finestra aperta su chiarore intenso di citta’ e pianto disperato per assenza, non di scoperta e paura, puo’ cupola di rete avvolta liberare e non intrappolare terrore ed incubi.
Piano piano cappa scura scende sul volto, pesante fardello su martoriate dita e musica ferisce, non piu’ del solito, non meno del normale, puntura e un po’ di sangue, viva testimonianza, viva presenza, viva conferma, non ho metodo, non ho altro metodo e ancora so risolvere, ancora mi sento lento, percepisco soffio di lentissime ore, giorni mai sazi, ricerca di termine e non di inizio testimonia disagio e falsa aspettativa, motivo in piu’ per proseguire verso stella abbagliante ma nessun calore, milioni di colori, una forma, infinite canzoni, unica voce.
Improvvisamente cessa ogni suono, caldo soffio in freddo inverno, voce d’acciaio che appare stanca anch’essa, poco alla volta orientata a cambiare discorso, a celare rimorso, a stringere prima cuore e poi mano in un racconto che non convince e non sa donare tranquillita’ alcuna, alcuna voglia di proseguire e combattere.
Forse andare, non cercare con sguardo bianco macchiato nero, plastica opaca e decadente, sorrisi falsi e deprimenti, bacio che non so perche’ alieno, fastidio, fastidio, tedio e colori a poco a poco desaturati.
Fotografia non mia, indecente e decadente, stile d’altra rappresentazione, radice ed estremo ramo perche’ nuvola e’ roccia stanca di osservare in silenzio e cosi’ volo, poi luna, infine stelle, lontano viaggio, vicino addio, costante presenza di forza e ombra vicino alla quale riposare, osservare, tentare riproduzione, cercare benedizione, meritare bisogno, ambire a velocita’ per smarrirsi una volta di troppo, una volta e mai piu’.
Again we dance into the fire
That fatal kiss is all we need
Dance into the fire
Two fatal sounds of broken dreams

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